TFR e previdenza complementare. – INTRODUZIONE –

TFR e previdenza complementare. – INTRODUZIONE –

Iniziamo ad affrontare, anche se forse un po? in ritardo, le novità in tema di Trattamento di Fine Rapporto e di previdenza complementare. Vista l?enorme quantità di aspetti da trattare sull?argomento, si è deciso di suddividerlo ed approfondire di volta in volta alcuni aspetti.

I lavoratori dipendenti del settore privato, nel periodo 1 gennaio ? 30 giugno 2007, sono tenuti a scegliere la destinazione del TFR, comunicando per iscritto se destinare il TFR maturando ad una delle forme pensionistiche complementari previste dalla legge oppure se mantenere il TFR in azienda. Nel caso in cui il lavoratore non eserciti alcuna scelta, la destinazione del TFR avverrà secondo il meccanismo del silenzio-assenso e sarà, dunque, versato alle forme pensionistiche complementari.

La scelta di mantenere il TFR in azienda, peraltro, ha conseguenze diverse a seconda dell?organico del datore di lavoro. Infatti nel caso di datore di lavoro con un numero di dipendenti fino a 49, il TFR mantenuto in azienda per scelta del lavoratore continuerà ad essere accantonato e gestito dal datore di lavoro. Invece, nel caso di datore di lavoro con almeno 50 dipendenti il TFR maturando dovrà essere versato al Fondo di Tesoreria INPS.

La scelta esplicita del lavoratore dovrà essere comunicata al datore di lavoro utilizzando i modelli Ministeriali. I modelli per decidere sono due: TFR1 destinato ai lavoratori già in azienda al 31 dicembre 2006; e TFR2 rivolto, invece, ai neo assunti dal 2007.

I datori di lavoro domestici sono stati esclusi dall?applicazione della riforma del TFR, nel senso che non saranno tenuti, in caso di mancata scelta del lavoratore a versare le quote di TFR secondo il meccanismo del silenzio-assenso.

Alla luce delle considerazioni sopra riportate, l?unico modo, per i lavoratori dipendenti di aziende con meno di 50 dipendenti, di mantenere il proprio TFR in azienda, è quello di comunicare per iscritto, tramite modello ministeriale, tale volontà.

Se la decisione sarà quella di mantenere il TFR in azienda, in futuro, si potrà comunque cambiare idea e destinarlo al finanziamento della pensione integrativa. Se si sceglie il fondo, anche con la regola del silenzio-assenso, invece, non si potrà più tornare indietro.