Informazione e consultazione dei lavoratori -adeguamento della normativa Italiana a quella Europea

Informazione e consultazione dei lavoratori -adeguamento della normativa Italiana a quella Europea

La Commissione Europea ha avviato una procedura contenziosa dinanzi alla Corte di Giustizia nei confronti dell?Italia per la mancata trasposizione della direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio n.2002/14 che istituisce un quadro generale relativo all?informazione e consultazione dei lavoratori.

La direttiva si prefigge di istituire un quadro giuridico generale che stabilisca prescrizioni minime riguardo al diritto all?informazione e alla consultazione dei lavoratori, al fine di conferire maggiore effettività alle norme comunitarie in materia.

In Italia, questa nuova disciplina si applicherà alle imprese che impiegano almeno 50 dipendenti, come previsto sia nello schema di decreto legislativo, sia nell?avviso comune delle parti sociali nel pieno rispetto della direttiva.

Il datore di lavoro, sarà quindi obbligato a fornire le informazioni e a garantire la consultazione per le notizie che riguardano in particolare: a) l?evoluzione recente e quella probabile dell?attività dell?impresa e della situazione economica; b) la situazione, la struttura e l?evoluzione probabile dell?occupazione nell?ambito dell?impresa, nonché le eventuali misure anticipatrici previste, in caso di minaccia per l?occupazione; c) le decisioni suscettibili di comportare cambiamenti di rilievo in materia di organizzazione del lavoro, nonché in materia di trasferimenti e di licenziamenti collettivi.

Condizione imprescindibile è che l?informazione e la consultazione siano rese in tempo utile, di modo da prevenire gli effetti negativi che i futuri cambiamenti possono avere per i lavoratori.

Anche in Italia, quindi, come avviene in quasi tutti i paesi Europei, i lavoratori saranno maggiormente coinvolti e resi partecipi nella gestione delle Aziende da cui dipendono. Speriamo, e questo dipenderà da come le parti sociali gestiranno questo nuovo rapporto di informazione e consultazione dei lavoratori, che questo coinvolgimento, possa essere utile e non sia una ulteriore ?ingessatura? per le aziende.