Come previsto, le incertezze sull'indeducibilità dei compensi spettanti agli amministratori delle società di capitali non sono del tutto finite. Sembrerebbe che, con i maggiori chiarimenti, arrivati dal sottosegretario all'Economia Sonia Viale, si dovrebbero eliminare i tanti dubbi sollevati dalla sentenza della Cassazione n. 18702 del 13 Agosto 2010, relativa all'indeducibilità dei compensi predisposti agli amministratori dei società di capitali.
All'interrogazione posta dal deputato Pepe (del Pdl), durante la Commissione Finanza alla Camera, in cui si chiedeva sul come il Governo intenda affrontare la questione dell'ordinanza n.18702 del 13 Agosto 2010, emessa dalla Corte di Cassazione, relativa all'indeducibilità dei costi per gli amministratori delle società di capitali, il sottosegretario all'economia ha risposto che, non verranno emesse delle nuove leggi, ma si intende risolvere il problema con un semplice richiamo alle norme in vigore.
Infatti, a fronte dell'affermazione della Corte di Cassazione che, richiamando la norma antecedente la riforma Ires del 2004, consentiva la deduzione dei compensi dei soli amministratori delle società di persone, l'Agenzia delle Entrate aveva risposto che, ai sensi dell'art. 95 del Tuir, in vigore dal 2004, i compensi corrisposti agli amministratori di società di capitali sono deducibili nell'esercizio in cui vengono corrisposti (principio di cassa).
Pertanto, l'art 95 del Tuir, stabilisce come condizione essenziale, per la deduzione dei costi da parte della società di capitali, l'effettivo pagamento dei compensi, che corrisponde al momento della tassazione Irpef sui compensi percepiti dagli amministratori. Quindi, l'Agenzia delle Entrate conferma che il compenso rientra, oggettivamente tra le spese ammesse in deduzione dal reddito.
Inoltre, l'Agenzia delle Entrate ricorda che, la deducibilità del compenso presuppone la sua inerenza, secondo l'art. 109 del Tuir, all'attività d'impresa. Inerenza che deve essere valutata singolarmente, caso per caso, in relazione alle singole fattispecie che si presentano.
Infine, l'amministrazione sottolinea che, la deducibilità è ammessa anche per i compensi corrisposti agli amministratori con importi estremamente elevati, considerando che l'imposta per le società di capitali è limitato al 27,5%, mentre l'imposta da applicare (Irpef e Addizionali), senza considerare i contributi previdenziali e assistenziali che deve versare la società e l'amministratore, può arrivare al 45 % sull'imponibile.