Il DL 152/2021, oltre alla combinazione agevolativa formata da un credito di imposta accompagnato da un contributo a fondo perduto, introdotti dall’art. 1 del Decreto, introduce, all’art. 3 una nuova possibilità di sostegno al comparto delle imprese turistiche.
In data 11 aprile 2022, sono stati pubblicati dal Ministero del Turismo i requisiti, i criteri, le condizioni e le procedure per ottenere tali agevolazioni.
L’articolo 3 offre ad imprese di cui all’art. 1 comma 4 del DL 152/2021 quali i gestori o i proprietari di imprese alberghiere, imprese agrituristiche, strutture ricettive all’aria aperta, imprese del comparto turistico, ricreativo, fieristico e congressuale, stabilimenti balneari, complessi termali, porti turistici e parchi tematici, di beneficiare di un nuovo contributo diretto alla spesa per interventi di riqualificazione energetica, sostenibilità ambientale e innovazione digitale, di importo non inferiore a euro 500.000 e non superiore a 10 milioni di euro realizzati entro il 31 dicembre 2025.
Gli interventi agevolabili sono: riqualificazione energetica, riqualificazione antisismica, eliminazione barriere architettoniche, interventi edilizi funzionali alle riqualificazioni, piscine termali e attrezzature per attività termali, interventi digitalizzazione, acquisto/rinnovo arredi, interventi riguardanti centri termali, porti turistici, parchi tematici, inclusi parchi acquatici e faunistici.
Il contributo sopracitato è concedibile nella misura massima del 35% dei costi ammissibili, tenendo conto di specifici parametri legati alla dimensione dell’impresa (micro, piccole, medie e grandi imprese) e alla collocazione territoriale (Zona a, Zona c ed aree restanti del territorio italiano), nel limite di spesa complessivo di euro 40 milioni per ciascuno degli anni 2022 e 2023 e di euro 50 milioni per ciascuno degli anni 2024 e 2025, con una riserva del 50% dedicata ad interventi di riqualificazione energetica ed un 40% riservato alle Regioni del Mezzogiorno.
Sono da considerarsi spese ammissibili quelle sostenute per le finalità degli interventi (art. 5 del DL), i servizi progettazione (massimo 2%), la sistemazione suolo aziendale (massimo 5%), i fabbricati e le opere murarie (massimo 50%), i macchinari, gli impianti e le attrezzature, le spese per la digitalizzazione (massimo 5%).
A copertura della quota di investimenti non assistita dal contributo e dall’eventuale utilizzo di mezzi propri, è prevista la concessione di alcune tipologie di finanziamenti agevolati con durata minima di 4 anni, estendibile fino a 15 anni. Il primo è un finanziamento bancario da Associazione Bancaria Italiana – ABI per cui è possibile richiedere fino a euro 600 milioni a tasso di mercato.
L’altro, invece, è un finanziamento agevolato dal Fondo Rotativo Imprese erogato da Cassa Depositi e Prestiti – CDP per cui sono richiedibili fino a euro 600 milioni a tasso agevolato dello 0,50% annuo.
Tutte le agevolazioni in oggetto verranno erogate nei limiti di disponibilità di risorse.
Tutti gli interventi oggetto di agevolazione devono essere avviati entro 6 mesi dalla stipula del contratto di finanziamento e conclusi entro 30 mesi dallo stesso. Può essere richiesta una proroga non superiore a 6 mesi e, in ogni caso, il completamento dei lavori non deve superare il 31 dicembre 2025.
Palermo 19 aprile 2022 Avv. Dott. Angelo Pisciotta