Il legislatore, per incentivare l?adesione dei lavoratori alla previdenza complementare, ha previsto una serie di vantaggi: in particolare delle agevolazioni fiscali sia durante il periodo di accantonamento, sia al momento del pagamento delle somme da parte del fondo.
Volendo tentare di accennare una risposta alla domanda più frequente:?mi conviene aderire ?? posso fin da subito dire che non esiste una risposta corretta o errata. Ma soprattutto, che ogni lavoratore dovrà decidere tenendo conto della propria storia lavorativa e della propria condizione personale e familiare, attuale e possibile futura.
Posso affermare che i lavoratori più giovani, dal punto di vista lavorativo, dovrebbero valutare con maggiore interesse la possibilità di aderire ad un fondo di previdenza integrativa, sia perché la loro pensione, che viene calcolata con il sistema contributivo, sarà sensibilmente più bassa dell?ultimo stipendio (si stima tra il 60 e il 70% dell?ultimo stipendio), sia perché i fondi di previdenza offrono alcune garanzie e tutele che potrebbero tornare utili ai più giovani.
Invece coloro i quali sono più vicini all?età pensionabile (indicativamente meno di 10 anni) potrebbero non avere convenienza a versare per i prossimi 3, 5 o 8 anni il proprio TFR ad un fondo di previdenza, in quanto la rendita erogata dal fondo, vista l?esiguità dei versamenti, sarebbe altrettanto esigua.
In questo tipo di ragionamento che il lavoratore deve portare avanti, è necessario tenere conto di altri due elementi: la possibilità dell?aumento dell?età pensionabile che certamente nei prossimi anni sarà ritoccata (ovviamente verso l?alto), ed anche la necessità di ricevere interamente il TFR alla cessazione del rapporto di lavoro, per esempio per acquistare casa per se o per i figli.
Le considerazioni sopra riportate non hanno carattere di certezza, perché troppe variabili alcune note, altre sconosciute al momento, influenzeranno il reale vantaggio di una o dell?altra scelta.